La storia dei pignoni e corone anteriori per la bicicletta

La storia dei pignoni e corone anteriori per la bicicletta
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Descrizione

La storia dei pignoni posteriori e delle corone anteriori per la bicicletta

2 pignoni

I due pignoni sono piuttosto rare.

Inizialmente quando non esisteva il deragliatore posteriore, per poter cambiare marcia si doveva capovolgere la ruota, la quale era provvista di un pignone per ogni lato.

3 pignoni

Le prime coppie a 3 pignoni vennero prodotte con l'invenzione dei primi cambi di velocità negli anni venti e anni trenta, con una variazione di dentatura ancora piuttosto limitata. Nel caso delle bici da corsa, questo sistema a 3 pignoni era spesso affiancato dal pignone fisso sull'altro lato della ruota. L'uso rimase in seguito per le biciclette da turismo e da passeggio.

4 pignoni

L'uso di 4 pignoni alla ruota iniziò a diffondersi fin da prima della Seconda guerra mondiale; il famoso cambio a bacchetta della Campagnolo usava appunto questo tipo di ruote libere. Sono rimaste in uso negli anni sessanta su molte biciclette da corsa e fino agli  anni settanta su molte bici da passeggio con cambio di velocità solo al posteriore.

5 pignoni

Fecero la loro comparsa con il cambio ad una leva (modello poi ribattezzato Paris-Roubaix) della Campagnolo, ma conobbero grande diffusione negli anni cinquanta con l'introduzione del cambio a parallelogramma modello Gran Sport sempre della Campagnolo. Negli anni sessanta diventarono uno standard per tutti, furono a lungo usate sia nelle bici da corsa che in quelle da passeggio. Le più celebri furono quelle prodotte dalla società Regina di Merate.

6 pignoni

Vennero introdotte negli anni '60 avvitando un ulteriore pignone su quello più piccolo del sistema a 5 pignoni. Tuttavia su molti mozzi non era possibile effettuare questa operazione senza aumentare la lunghezza del perno stesso del mozzo, per evitare che il pignone più piccolo sfregasse sul carro della bicicletta. Proprio per questo motivo la larghezza della battuta del mozzo venne aumentata dallo standard di 120 mm a quello di 126 mm. Conobbero tuttavia ampia diffusione solo negli anni settanta.

Corone anteriori

Fino agli anni cinquanta le bici da corsa presentavano solitamente una sola corona anteriore, spesso da 48 denti. Grazie alle innovazioni di Tullio Campagnolo furono introdotte anche nel campo delle competizioni le prime guarniture con corone anteriori, inizialmente con dentatura di 52 e 46. Successivamente si arrivò alla corona interna, più piccola, di 44 denti e, dopo il 1967, di 42 denti. Fu necessario per fare questo ridurre il girobulloni da 151mm a 144mm, in quanto non sarebbe stato possibile fissare una corona con meno di 44 denti alla pedivella